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Questo blog nasce all’interno del nostro percorso in Psicologia del benessere, una nuova aria che si respira tra i corridoi della Facoltà.

L’idea è far scoprire alle persone le potenzialità che hanno per poter affrontare al meglio le sfide di ogni giorno.

Abbiamo deciso di avventurarci nel mondo dell’empowerment familiare, perché, attraverso le nostre esperienze abbiamo avuto modo di toccare con mano quanto sia importante la famiglia come fonte di supporto e come fattore protettivo, ma anche come questa, in alcune situazioni particolari della vita, possa aver bisogno di un aiuto!

Curiosi di saperne di più? vi aspettiamo qui!! :)

Alice & Maura

martedì 21 marzo 2017

Giornata mondiale per la Sindrome di Down

Voglia di Esserci e contare! #NotSpecialNeeds #JustHumanNeeds 


Oggi è il World Down Syndrome Day e noi di Empowerment Familiare vogliamo partecipare così, riproponendovi una delle tante storie che potete trovare qui, voci di ragazzi/e affetti da sindrome di Down che vogliono far sentire la propria voce! #myvoicemycommunity

"Mi chiamo Leonardo. Ho 25 anni. Vivo a Pisa dove lavoro ad Ikea.
Ora faccio parte del gruppo circoli dove con i miei amici organizzo attività per il nostro tempo libero e progettiamo le cose che ci piace fare insieme.
Avere degli amici e un lavoro per me è molto importante perché mi fa sentire una persona adulta e in gamba.
Sono stato fortunato perché nella mia regione e nella mia città le leggi permettono ai ragazzi come me di fare tirocini e percorsi di avvicinamento al lavoro.
Il diritto al lavoro è importante perché noi ragazzi vogliamo essere adulti come tutti gli altri.
Fare la nostra vita. Uscire con gli amici. Lavorare. Avere dei colleghi.
La politica è una cosa difficile ma è importante perché fa parte della nostra vita di tutti i giorni.
La mia voce conta!!"

Vi lasciamo con questo video che in maniera semplice (non banale!) ci fa sorridere rispetto a quei bisogni speciali!






A presto!
Maura & Alice

mercoledì 15 marzo 2017

Giornata mondiale del fiocchetto lilla: La storia di Michela Marzano

I disturbi del comportamento alimentare: storie di chi riprende a vivere




“Con l’anoressia non si gioca.”
Michela Marzano


In occasione della giornata del fiocchetto lilla, giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui disturbidel comportamento alimentare abbiamo pensato di consigliarvi la lettura di Volevo essere una farfalla - come l’anoressia mi ha insegnato a vivere di Michela Marzano. Michela si racconta in un flusso di pensieri continuo a partire dalla malattia che ha segnato la sua giovinezza, come racconta anche nel video qui sotto.



Oggi parliamo di malattie del benessere.
Infatti i Disturbi del comportamento alimentare sono un terribile ossimoro. Solo una società che sta bene, che ha abbondanza e mezzi di sopravvivenza in eccesso può permettersi di giocare con il cibo. Ma i sintomi di cui parliamo non sono forme di egoismo, sono sintomi di fragilità che cercano modi di sopravvivere.
Come fare?
Come sempre imparare a chiedere aiuto e non sentirsi mai soli: sono tante le associazioni che si occupano di prevenzione e cura di questi disturbi, tanti gli ospedali specializzati e i centri. Le storie di chi ce la fa purtroppo non fanno notizia come quelle di chi si arrende o perde la vita, ma sono numerose e oggi, 15 Marzo è tempo di pensare a tutti quei fiocchetti lilla che parlano di resilienza e di vittoria.

Alice & Maura








martedì 14 marzo 2017

Intelligenza emotiva

Emozioni= Cuore vs Pensiero= Cervello?



"é proprio in questo che si trova il problema: 
sono le nostre emozioni, che vibrano dentro di noi, non permettendoci altro che avanzare inesorabilmente secondo le loro forti vibrazioni, poichè senza affermarle noi stessi non riusciremmo a sopravvivere."
Metropolis


Nella settimana dedicata al “Cervello”, vogliamo proporvi un articolo un po' speciale per indagare meglio e provare a spiegare (in parte!), cos’hanno a che fare il cervello e le basi neurologiche con le emozioni!

Vogliamo introdurvi a questo argomento con un aneddoto tratto da un libro dello psicologo Daniel Goleman:

“A New York, quel pomeriggio d’agosto, l’umidità era insopportabile; era la classica giornata in cui il disagio fisico rende la gente ostile. Tornando in albergo, salii su un autobus in Madison Avenue e fui colto di sorpresa dall’autista, un uomo nero, di mezza età, con un sorriso entusiasta stampato sul volto, che mi diede immediatamente il suo benvenuto a bordo con un cordiale “Ciao, come va?”: un saluto che rivolgeva a tutti quelli che salivano, mentre l’autobus scivolava nel denso traffico del centro. Ogni passeggero restava stupito, proprio come lo ero stato io, e pochi furono quelli che ricambiarono il saluto, chiusi come erano nell’umor nero della giornata. Ma mentre l’autobus procedeva lentamente nell’ingorgo, si verificò una lenta trasformazione, una sorta di incantesimo. L’autista si esibì per noi in un monologo, un vivace commento sullo scenario intorno a noi (…). Al momento di scendere dall’autobus, tutti si erano scrollati di dosso il guscio di umore nero con il quale erano saliti, e quando l’autista gridava loro “Arrivederci, buona giornata!”, rispondevano tutti con un sorriso.”

Vi chiederete cosa c’entra questo racconto con la premessa, ebbene, iniziamo con il dire che le nostre emozioni ci guidano nell’affrontare le situazioni che ci troviamo di fronte, soprattutto quei compiti troppo difficili e importanti perché possano essere affidati al solo intelletto: momenti di pericolo, di perdita dolorosa, di mantenere fede agli obiettivi quando arrivano le frustrazioni, momenti di creazione del legame di coppia e di costruzione del nucleo familiare. 

Se negli anni passati le emozioni erano connotate negativamente e ridotte a mero sinonimo di istinti, oggi l’emozione ha riacquistato dignità grazie anche alle nuove scoperte in campo scientifico e neurologico. Ogni emozione ci predispone all’azione in modo caratteristico, e queste hanno un valore fondamentale dal punto di vista della sopravvivenza. Superata la dicotomia “cuore” – “mente”, possiamo cercare di capire meglio l’influenza delle emozioni sulla mente razionale. Nell’evoluzione, il cervello ha sviluppato centri superiori e perfezionato le aree inferiori più antiche. Le radici più antiche della vita emotiva hanno avuto origine dall’olfatto. 
Eh sì proprio così! 
Dal lobo olfattivo, con le cellule che ricevono e valutano gli odori, cominciarono ad evolversi i primi e antichi centri emozionali, che pian piano circondarono l’estremità cefalica del tronco cerebrale. La parte del cervello che circonda e delimita il tronco cerebrale viene denominata sistema limbico. Qui si sviluppare le emozioni proprie del repertorio cerebrale. Pian piano con lo sviluppo del sistema limbico che perfezionò due strumenti potenti: l’apprendimento e la memoria. Saltando di qualche anno, la corteccia sviluppata nell’Homo Sapiens, neocorteccia, permise una regolazione più fine: ideare programmi a lungo termine, escogitare diverse strategie mentali. Ma questo sviluppo non solo portò a queste nuove abilità: portò anche nuove sfumature della vita emotiva.

Potremmo andare avanti così per tantissime pagine a raccontarvi di come in realtà quello che noi chiamiamo cervello e pensiamo razionale, sia accompagnato a braccetto dal mondo emozionale, così variegato e così necessario, ma vi annoieremmo! Per questo vi alleghiamo alcuni link nelle fonti, che se siete curiosi di sapere come va a finire questa storia, potete andare a sbirciare!

Certo è che sempre più si parla di intelligenza emotiva e non a caso questi due termini suonano molto bene insieme. 
Questa viene definita come "La capacità di motivare se stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo nonostrante le frustrazioni, di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione, di modulare i propri stati d’animo evitanto che la sofferenza ci impedisca di pensare, di essere empatici e di sperare. L’intelligenza emotiva determina la nostra potenzialità di apprendere le capacità pratiche basate sui suoi cinque elementi: consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità nelle relazioni interpersonali."

Nel nostro blog di Empowerment, desideriamo e speriamo di potervi offrire spunti e aiuti per accompagnare ad un piccolo sforzo per potenziare questi aspetti dell'identità e della persona per migliorare sempre di più la nostra qualità della vita!


A presto!
Maura & Alice



Fonti

Daniel Goleman, Intelligenza emotiva, che cos'è e perchè può renderci felici? Rizzoli
L. Tuffanelli, Intelligenze, emozioni e apprendimenti, Erickson