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Questo blog nasce all’interno del nostro percorso in Psicologia del benessere, una nuova aria che si respira tra i corridoi della Facoltà.

L’idea è far scoprire alle persone le potenzialità che hanno per poter affrontare al meglio le sfide di ogni giorno.

Abbiamo deciso di avventurarci nel mondo dell’empowerment familiare, perché, attraverso le nostre esperienze abbiamo avuto modo di toccare con mano quanto sia importante la famiglia come fonte di supporto e come fattore protettivo, ma anche come questa, in alcune situazioni particolari della vita, possa aver bisogno di un aiuto!

Curiosi di saperne di più? vi aspettiamo qui!! :)

Alice & Maura

sabato 20 febbraio 2016

I compiti di sviluppo dei neo genitori

A modo tuo

Dopo avervi presentato cosa succede alle neo mamme, voglio oggi regalarvi, per la nostra Playlist, l’ascolto di una canzone stupenda che porto nel cuore, A modo tuo, cantata da Elisa e scritta da Ligabue. Cantata da una mamma e scritta da un papà!!

Ci tenevo a postarla in questo blog, perchè penso sia il riassunto più semplice, di come ci si può sentire quando si diventa genitori, mettendo a nudo paure e gioie autentiche che nascono nel tenere in braccio per la prima volta un piccoletto.

Alla soglia dei 28 anni, posso immaginare, con lo spirito materno che è in me, di poter dedicare questa canzone ad un figlio ipotetico che spero arriverà, ma nella realtà mi sento ancora molto figlia e guardando il video, mi inginocchio ancora all'altezza di Emma.

Questa canzone descrive in maniera semplice, quelli che vengono chiamati in psicologia Compiti di sviluppo. Ogni transizione, cioè ogni cambiamento e passaggio all'interno della famiglia, viene innescata da un evento critico, che tende ad un obiettivo: ognuno all'interno della famiglia, deve far fronte a questo evento con le risorse che possiede. La nascita di un bambino, può dirsi evento critico. Il compito di sviluppo ha una valenza sia affettiva, sia etica, esso implica infatti aspetti di cura e di rispetto per l'alterità dell'altro, aspetti di responsabilità e di lealtà, che vanno a legittimare la posizione generazionale altrui...i compiti sono quindi relazionali, ma anche intergenerazionali!

“Sarà difficile diventar grande
Prima che lo diventi anche tu
Tu che farai tutte quelle domande
Io fingerò di saperne di più
Sarà difficile
Ma sarà come deve essere
Metterò via i giochi
Proverò a crescere”

Non si è mai abbastanza grandi per essere padri e madri… e chi può dire il contrario?
… il cambio delle abitudini, l’aumento di responsabilità, i doveri, i valori… viene subito da gridare “Aiuto, aiuto!”.
Ma non ti preoccupare mamma, non ti preoccupare papà.
Pian piano crescendo insieme a voi, ho capito che anche se non siete onniscienti, anche se a volte ( e solo a volte!), commettete degli errori, siete sempre per me, i super eroi più super! Penso che le risposte e i consigli, che i genitori danno a noi figli siano sempre e solo per il nostro bene e più si diventa "vecchi", più lo si impara sulla propria pelle!
Ecco il primo compito di sviluppo, passare da figli a genitori, e il passaggio non è così immediato e facile e accanto a questo, promuovere la distinzione nonni/ genitori.

"Sarà difficile chiederti scusa 
per un mondo che è quel che è
io nel mio piccolo tento qualcosa
ma cambiarlo è difficile
sarà difficile
dire tanti auguri a te
a ogni compleanno
vai un po' più via da me"

Il secondo compito di sviluppo, consiste nella differenziazione e distinzione..il lasciare andare e il riconoscere il figlio come soggetto della relazione, diverso da sè, ma con cui condividere un'esistenza.

“Sarà difficile vederti da dietro
Sulla strada che imboccherai
Tutti i semafori
Tutti i divieti
E le code che eviterai
Sarà difficile
Mentre piano ti allontanerai
A cercar da sola
Quella che sarai”

Immagino non sia stato facile vedermi imparare a gattonare, camminare, allontanarmi sempre di più imparando a correre, saltare, andare in bicicletta, prendere la patente e poi volare col parapendio giù per la montagna; imboccare strade sbagliate, tornare indietro... sempre stando a debita distanza, quella distanza tipica di chi protegge ma non soffoca.

“Sarà difficile
lasciarti al mondo
e tenere un pezzetto per me
e nel bel mezzo del
tuo girotondo
non poterti proteggere
sarà difficile
ma sarà fin troppo semplice
mentre tu ti giri
e continui a ridere”

Come coniugi, i genitori dovranno poi legittimarsi a vicenda, supportare il proprio ruolo e il ruolo altrui, con le responsabilità che ne conseguono.


Semplicemente grazie...

“A modo tuo
andrai
a modo tuo
camminerai e cadrai, ti alzerai
sempre a modo tuo
A modo tuo
vedrai
a modo tuo
dondolerai, salterai, cambierai
sempre a modo tuo”

Buon ascolto!


Alla prossima!
Maura


Fonti:
Scabini, Iafrate, Psicologia dei legami familiari, 2003

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