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Questo blog nasce all’interno del nostro percorso in Psicologia del benessere, una nuova aria che si respira tra i corridoi della Facoltà.

L’idea è far scoprire alle persone le potenzialità che hanno per poter affrontare al meglio le sfide di ogni giorno.

Abbiamo deciso di avventurarci nel mondo dell’empowerment familiare, perché, attraverso le nostre esperienze abbiamo avuto modo di toccare con mano quanto sia importante la famiglia come fonte di supporto e come fattore protettivo, ma anche come questa, in alcune situazioni particolari della vita, possa aver bisogno di un aiuto!

Curiosi di saperne di più? vi aspettiamo qui!! :)

Alice & Maura

martedì 23 febbraio 2016

Una nascita speciale: storie familiari (parte1)

Ti seguirò fuori dall'acqua

Voglio oggi proporvi una lettura particolare, a mio avviso un libro da tenere sul comodino, una storia di quelle belle e soprattutto vere, dove gli eroi sono reali e sono piccoli.

“Seneca sosteneva che per quanto sottile sia un foglio, presenta sempre due facce... Esperienza di accoglienza di debolezza fragilità e imperfezione”. 
Ecco che inizia la storia di Francesco, bambino affetto da trisomia- 21 (Sindrome di Down), nato in anticipo di 9 settimane.

La vicenda di Francesco è narrata in Ti seguirò fuori dall'acqua. dal papà Dario Fani, che in modo sincero, a volte “crudo”, narra di come questo bimbo per lui sia in qualche modo “morto e rinato”.
Francesco nasce prematuro, in mezzo alle urla di infermieri e medici praticamente sconosciuti, “Io potevo solo ascoltare. Osservare. C’era una linea gialla sul pavimento che non andava superata.”, accompagnate dalle parole ciniche di un’infermiera poco accorta, “Dimmi te se nel 2009 dobbiamo ancora vedere queste cose qua.”

“Ero diventato papà da qualche minuto e non stava accadendo nulla di quel che mi aspettavo. Mi sembrava impossibile che mi fosse concesso di vivere un momento di normalità.”

In mezzo a quell’insieme di urla, il papà capisce subito che qualcosa non va, ma come spesso accade in ospedale, tutto è veloce e le informazioni confuse.
Sincerità diretta, schiettezza, parole che penso rispecchino il pensiero di molti di fronte ad un evento così inaspettato e speciale, fanno da sfondo già dalle prime pagine di questo libro. 

Ogni genitore al momento della nascita e nei giorni successivi deve fare i conti con la realtà, con un confronto inevitabile fra il figlio ideale desiderato e sperato, e il figlio reale che ora tiene tra le braccia.
Ma non sempre è facile, soprattutto quando, come in questo caso, tutto viene ad essere scombussolato. Il cambiamento è così veloce e inevitabile; tra le braccia Francesco è “molle”, ipotonico, e può starci solo per brevi momenti, dal momento che la sua casa ora è un’incubatrice con tanti led e tubi rumorosi. 

“Appena salito qui, una delle infermiere mi ha consegnato quello che ha chiamato foglio illustrativo. Come se invece di un bimbo, fossi diventato papà di un medicinale. “Questo spiega suo figlio, non se lo perda”.” E come si fa a orientarsi in un simile clima?

Francesco è un bambino forte e coraggioso e presto impara a farsi volere bene dal papà e dalla mamma e nonostante tutto sia messo alla prova, nonostante tutte le certezze siano ormai cadute, la loro fiducia nel loro piccolo va sempre più aumentando. “Si migliora, ma una goccia alla volta, altrimenti perché credi che ci sia stata destinata un’esistenza fatta di anni e anni? Per capire le cose ci vuole tempo. E per applicarle ce ne vuole tre, cinque, sette volte tanto. A volte non basta una vita.”
Sensi di colpa lottano con quella che è la contingenza degli eventi che accadono, la realtà che si presenta davanti; così, impotente di fronte all’incubatrice, il papà fa la cosa più comprensibile, cerca un colpevole, anche se in cuor suo sa che un colpevole non c’è.

Il cambiamento inizia nel momento in cui ci sono le prime interazioni autentiche, quando il papà tiene tra le braccia, Francesco, piccolo e innocente. “Oggi hai vinto tu afferrandomi un dito.” Ed è proprio quando il piccolo viene accettato per quello che è, un bambino, tutto cambia prospettiva: “Non andartene, non ora, che finalmente sei nato. Nato dentro di me.”
E così è come se ci fossero due nascite, una ideale e una reale, quando ci si trova a fare i conti con ciò che ci si presenta davanti. E infondo questo accade sempre, non solo quando ci si trova davanti ad un evento così particolare.

“Ti seguirò fuori dall’acqua” è un libro che insegna molto, ma che giustifica anche tutti quei pensieri normali che affiorano di fronte alla disabilità di un figlio, la rabbia, la colpa, il rifiuto.

Penso sia un grande libro, scritto da un grande papà, che parla della storia di un grande bambino con due genitori coraggiosi.

“Dobbiamo crescere, siamo genitori solo da una manciata di giorni, cosa pretendi?
Miglioreremo giorno dopo giorno.”

 Ti seguirò fuori dall'acqua

Buona Lettura!

Maura


Fonti
http://www.tiseguirofuoridallacqua.it/
Dario Fani, Ti seguirò fuori dall'acqua
Scabini, Iafrate, Psicologia dei legami familiari, 2003


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