Le conversazioni assomigliano ai viaggi per mare: ci si stacca da terra
quasi senza accorgersene, per avvedersi poi di aver lasciato riva solo quando si è già molto lontani.
Nicolas de Chamfort, Massime e pensieri, 1795
Così cantava Mengoni in una sua famosa canzone.
Ma queste parole in circolo, che potere hanno veramente? Proviamo a scoprirlo oggi in questo nuovo articolo.
All’interno dei rapporti spesso il modo in cui comunichiamo qualcosa conta più dei contenuti e questo oramai è di dominio comune, ma allora, se ne siamo perfettamente consapevoli, come mai è così difficile avere degli scambi comunicativi funzionali?
Molti conflitti o semplici discussioni all’interno delle nostre famiglie, “degenerano” per via di alcuni meccanismi che possono scattare quando vogliamo comunicare qualcosa ma diciamo qualcos’altro. Ecco perchè in ottica di empowerment familiare è bene conoscerli per evitarli!!!
Proviamo a vedere insieme come.
Esistono alcuni giochi nell’ambito nello scambio delle parole che si ripetono costantemente nel nostro parlare e che sono la base di una “comunicazione uscita bene o meno”!
Comunicare non è solo dire qualcosa, ma nelle parole vi è anche un fare qualcosa, un perseguire le proprie intenzioni; per questo a volte, quando interlocutore e parlante non hanno la medesima base di intenzioni e di condivisione di significati, la conversazione diventa disfunzionale.
Esistono alcune difese transpersonali che vengono messe in atto inconsapevolmente da parte del soggetto all’interno della relazione utilizzando alcuni meccanismi comunicativi basati sulla disconferma, ovvero sulla negazione dell’esistenza dell’altro (Canevelli, 2016), dei suoi autentici stati d’animo e caratteristiche.
Questo può avvenire in maniera molto diffusa all’interno delle famiglie, soprattutto quando vi è la necessità di difendersi da una realtà che può generare angoscia o paura.
Oltre alle difese transpersonali, possiamo individuare spesso nelle comunicazioni il cosiddetto triangolo drammatico (Karpman 1968). All’interno di questo gioco inconsapevole, gli interlocutori si muovono secondo tre ruoli che possono non essere fissi ma interscambiabili: il salvatore, la vittima e il persecutore. Vediamoli in breve:
- Il salvatore: è colui che si prodiga nell'aiutare gli altri, ma non solo, spesso arriva a sostituirsi ad essi, in questo modo tende a svalutarne le capacità (agire, pensare, muoversi nel mondo); il salvatore esiste se trova vittime intorno a sé!
- la vittima: si sente quasi sempre inferiore alle persone che la circondano svalutando la capacità di agire e di stare al mondo. Si muove cercando Persecutori e Salvatori per avere qualcuno che la assecondi nella sua posizione.
- Il persecutore: è colui che spesso per evitare di sentirsi vittima induce gli altri ad avere questo ruolo; attacca, critica, sminuisce e giudica.
Avevamo già presentato alcuni consigli per poter comunicare meglio in situazioni particolari, ad esempio in caso di conversazioni con persone affette da Alzheimer, oppure in caso di gestione delle emozioni!
Qui potete trovare 5 meccanismi che è bene conoscere ed evitare per non incorrere in conversazioni disfunzionali di tutti i giorni:
Qui potete trovare 5 meccanismi che è bene conoscere ed evitare per non incorrere in conversazioni disfunzionali di tutti i giorni:
A presto!!!
Maura & Alice
Fonti:
Biassoni/ Ciceri, Modulo specialistico con Laboratorio: Tecniche di Analisi della Comunicazione Vocale e delle Interazioni Discorsive
http://www.stateofmind.it/2016/10/meccanismi-comunicativi-disfunzionali/