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Questo blog nasce all’interno del nostro percorso in Psicologia del benessere, una nuova aria che si respira tra i corridoi della Facoltà.

L’idea è far scoprire alle persone le potenzialità che hanno per poter affrontare al meglio le sfide di ogni giorno.

Abbiamo deciso di avventurarci nel mondo dell’empowerment familiare, perché, attraverso le nostre esperienze abbiamo avuto modo di toccare con mano quanto sia importante la famiglia come fonte di supporto e come fattore protettivo, ma anche come questa, in alcune situazioni particolari della vita, possa aver bisogno di un aiuto!

Curiosi di saperne di più? vi aspettiamo qui!! :)

Alice & Maura

domenica 6 marzo 2016

Cinema e dintorni: Quasi amici e il caregiver formale


Il caregiver formale: chi è costui? 



Oggi a cinema e dintorni parliamo di Quasi Amici. Un film che racconta in modo semplice che cosa è un caregiver formale, cioè colui che nel linguaggio comune viene identificato come il bandante o la badante: una persona che si occupa di curare il malato con un contratto di lavoro. Questo comporta un carico emotivo, fisico ed economico verso l’assistito che si presenta, per sua natura, differente dalla relazione tra caregiver informale (tipicamente un parente) e malato. Il ruolo del caregiver formale è molto delicato, dal momento che può essere facilmente percepito come un “invasore” delle dinamiche familiari. Tuttavia servirsi di un caregiver informale può ridurre il livello del burden e di stress che la famiglia sopporta in situazioni di cura estrema, come nel caso di alcune patologie invalidanti. 



Questo è proprio ciò che avviene nel film: un giovane cerca di ottenere il sussidio di disoccupazione dopo aver scontato la pena in carcere in seguito a una rapina. Si trova così a sostenere un colloquio presso la casa di Philippe, un uomo molto ricco, ma altrettanto malato. Al colloquio Philippe resta colpito dall’atteggiamento di Driss e decide di proporgli una scommessa: lavorare per lui. 

“Philippe: Come si sente a vivere di assistenza?
Driss: Cosa?

Philippe: Non le dà fastidio campare alle spalle degli altri, non le dà qualche piccolo problema di coscienza?

Driss: A me no, e a lei?

Philippe: Ad ogni modo, pensa che sarebbe capace di lavorare? Di rispettare un contratto, degli orari, delle responsabilità?

Driss: Mi sbagliavo, ne ha di senso dell'umorismo.
Philippe: Ne ho tanto che ho pensato di prenderla in prova per un mese! Le lascio tutta la giornata per rifletterci; scommetto che non regge due settimane!”


Il film racconta come Driss e Philippe si abituino progressivamente alla rispettiva compagnia e alle difficoltà quotidiane, arrivando a stringere un rapporto di quasi amicizia che porta Driss a essere confidente di Philippe e Philippe a insegnare a Driss come vuole essere da grande. 

“È esattamente questo, quello che voglio: nessuna pietà. Spesso mi passa il telefono, sai perché? Perché si dimentica. È vero, non ha una particolare compassione per me, però è alto, robusto, ha due braccia, due gambe, un cervello che funziona, è in buona salute; allora di tutto il resto a questo punto, nel mio stato, come dici tu, da dove viene, che cosa ha fatto, io me ne frego.”

Buona visione! 

Alice


Fonti 
http://www.inforesp.org/ricerca-lignano.html#

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