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Questo blog nasce all’interno del nostro percorso in Psicologia del benessere, una nuova aria che si respira tra i corridoi della Facoltà.

L’idea è far scoprire alle persone le potenzialità che hanno per poter affrontare al meglio le sfide di ogni giorno.

Abbiamo deciso di avventurarci nel mondo dell’empowerment familiare, perché, attraverso le nostre esperienze abbiamo avuto modo di toccare con mano quanto sia importante la famiglia come fonte di supporto e come fattore protettivo, ma anche come questa, in alcune situazioni particolari della vita, possa aver bisogno di un aiuto!

Curiosi di saperne di più? vi aspettiamo qui!! :)

Alice & Maura

venerdì 18 marzo 2016

Un pomeriggio al SAPRE, un servizio di empowerment familiare per i genitori

 “Un servizio per i genitori nato dai bisogni dei genitori”


Oggi vi vogliamo presentare il SAPRE-UONPIA, un servizio all’interno della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, facente parte del dipartimento di Neuroscienze di salute mentale, U.O. Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (UONPIA), avente come dirigente medico la dott.ssa Antonella Costantino.
Abbiamo scelto di andare ad incontrare il personale professionista di questo Servizio, perché in linea con la nostra idea di Empowerment Familiare e di sostegno delle risorse residue della famiglia, anche in caso di confronto con la disabilità e le difficoltà che una malattia può portare all’interno del nucleo familiare.
Il SAPRE è un Servizio di Abilitazione Precoce per i Genitori con bambini affetti da Atrofia Muscolare Spinale (SMA) e altre gravi malattie metaboliche e neuromuscolari, gravemente invalidanti. L’obiettivo principale e la Mission di questo servizio sono quelle di insegnare ai genitori a:
  •  Sviluppare le abilità necessarie a gestire la prassi ordinaria e straordinaria della vita quotidiana;
  • Saper gestire in modo concreto ed efficace il rapporto con il Sistema Sanitario Nazionale, le istituzioni, gli enti e le associazioni
  •  Mantenere il proprio stato di salute mentale preesistente allo scontro con la patologia del figlio
Abbiamo chiesto alla dott.ssa Chiara Mastella, Fisioterapista e Counselor Sistemico Sanitario, fondatrice del SAPRE, come è nato questo servizio e perché:
“Io nasco come fisioterapista del 1986, e a quel tempo, i metodi di riabilitazione erano fortemente centrati sull’addestramento dei genitori. L’addestramento dei genitori aveva però un problema importante: per utilizzare il genitore come esecutore di tecniche, occorre gestirne la motivazione nel tempo. Quello che non dicevano quelle tecniche, è che il bambino non sarebbe tornato un bambino normale, ma sarebbe rimasto per tutta la sua vita un bambino gravemente disabile con i danni strutturali e biologici tipici della malattia. La riabilitazione insegnava strumenti, tecniche ed esercizi che potevano migliorare alcune performance. Tuttavia, il genitore si scontrava con il tempo, la fatica e l’impegno e nonostante questo, il bambino restava disabile.
Oltre a tutte le tecniche internazionali di allora Doman, Bobath, Vojta ecc, venni a conoscenza della metodica “Pedagogia conduttiva” di Andras Petò a Budapest nel trattamento di paralisi cerebrali infantili (PCI). Andai quindi, ad imparare questa metodica e mi si aprì un mondo: come far fare la pipì, la cacca al bambino, come abituarlo a vivere nel quotidiano con la sua disabilità. Anche se non c’erano prospettive di guarigione venivano insegnate cose semplici e apparentemente banali: i bambini gravi rimanevano gravi ma potevano acquisire abilità che non avevo mai considerato prima.
I trattamenti riabilitativi in Italia, erano legati ai centri di riabilitazione pubblici negli ospedali, come le varie UONPIA, con risorse limitate e quindi, con percorsi limitati sulle famiglie e con tempi di attesa lunghissimi, oppure erano affidati ai servizi privati e convenzionati, che magari davano qualche prestazione in più, ma il cui modello era sempre quello “terapista sul bambino”. Al genitore si diceva “Fai il genitore che al bambino ci penso io”: peccato che fare il genitore di un bambino gravemente disabile non sia come educare un figlio sano.”

Ed è forse questo uno dei punti cruciali con una coppia di genitori, di un bambino, malato di una malattia incurabile, deve fare i conti: confrontarsi con attese diverse, scontrarsi con le difficoltà quotidiane che si possono presentare nella gestione, nella crescita e nell’educazione del proprio figlio, diverse rispetto a quelle che si presentano nell’affrontare la crescita di un bambino sano.
“Nel frattempo mi era stato chiesto di contenere questo intervento sulle PCI per una serie di motivi legati anche al grave conflitto che si creava con i servizi sul territorio.
Così mi sono dedicata alla passione per la SMA, che già era iniziata parallelamente a questo percorso, e dove maggiormente l’intervento sui genitori mi sembrava adeguato, dato che il bambino SMA nessuno lo prendeva in carico e impone ai genitori un’intensità di assistenza da subito, che non è solo la fisioterapia ma anche legata alla respirazione, all’alimentazione e soprattutto alla morte.
Questo mi ha spinto a cercare una formazione come Counselor Sistemico Sanitario, che esplorava all’interno del nucleo familiare tutte le domande, le problematiche, ma anche le possibili risorse, attraverso piccole interviste, lo stare con le famiglie, il mangiare insieme, giocare, andare a trovarle, rispondere alle telefonate 24 ore su 24. Il nostro ruolo non era quello di far finta: muovere un braccio o una gamba dicendo di occuparci così di una famiglia, in realtà occuparsi della famiglia è un investimento grande della risorsa operatore.”

La grande motivazione alla base del SAPRE-UONPIA e dei suoi professionisti, è quella di cercare di tirare fuori salute dal nucleo famigliare costruito precedentemente l’incontro, o scontro, con il bambino malato. L’obiettivo principale è che la famiglia possa sopravvivere e rimanere sana di fronte al dolore terribile della morte di un figlio, dato che “i bambini con la SMA muoiono tutti i giorni e tutte le settimane”. Nonostante la famiglia diventi pian piano capace di far crescere un bambino, la SMA è incurabile e, “vince sempre sull’uomo”.
“Nel 1998 incontro Cesare, bambino SMA1 e il suo papà Gianfranco Baldinotti, che mi disse “Tu cosa vuoi fare da grande? Tu aiutami e insieme faremo un servizio per genitori. Quello che mi interessa è saltar fuori dalla malattia di Cesare perché lui morirà, ma noi sopravviveremo a lui”.
NEL 2000 presentammo il “Progetto Abilità” al Settore Famiglia del Comune di Milano per poter fondare il SAPRE la filosofia che lo sostiene. Inaspettatamente, vincemmo il primo premio, un miliardo di lire: io Terapista e Counselor e Gianfranco genitore e ingegnere. Essendo diviso in tre anni e vinto attraverso l’allora ICP, Istituto di Perfezionamento, (dal 1995 Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico), era una cosa troppo grande per un’azienda forse non ancora pronta. Dentro questa vincita nasce il servizio SAPRE, Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori, il cui obiettivo è quello di fornire conoscenze, competenze, abilità e motivazione per essere una coppia genitoriale di un bambino con la SMA o con altre malattie metaboliche rare, gravemente invalidanti, a prognosi altamente infausta. Con il premio ridotto dopo il passare degli anni, abbiamo allestito e costituito il centro all’interno dell’ICP (ora Policlinico), con l’obiettivo famiglia che rimane il motore principale.”

Tutto si gioca nel capire la relazione della coppia genitoriale, la relazione tra i parenti, tra chi c’è in casa e vive con in contatto con il bambino, per questo sono invitati a recarsi al servizio tutti quelli che possono supportare la genitorialità competente.
Come ci racconta la Dott.ssa Mastella, ci sono alcune cose pratiche che occorre imparare legate alla malattia, che diano sicurezza e capacità di muoversi anche con il Servizio Sanitario, con la suola, i medici e che possano aiutare la famiglia ad affrontare il dolore all’aggravamento della malattia, ad informare il bambino sulla sua malattia (a seconda del livello cognitivo) e aiutarlo ad affrontare il peggioramento della stessa, fino alla morte.
“I binari essenziali, quindi, quando incontro una famiglia sono quelli della Mission del SAPRE: è importante che i genitori diventino i migliori genitori per quel bambino e che, anche se lui muore, i genitori rimangano genitori. È importante per la famiglia e per il bambino SMA, trovare soluzioni per vivere il poco tempo con soddisfazione, con la consapevolezza di essere passato di qua, di essere venuto a trovare questa famiglia e poi fare le valigie e partire per un altro viaggio. Per il SAPRE è quindi importante il sostegno e il rinforzo della motivazione, la conoscenza e le competenze della famiglia, l’Empowerment e mantenere la salute genitoriale anche dopo la morte del bambino.”


Oltre all’impegno quotidiano nel sostegno alla famiglia e ai bambini, ogni anno durante l’estate il SAPRE organizza uno stage residenziale teorico pratico, di formazione per genitori, fratelli e altri, di bambini affetti da SMA con carrozzina elettronica: “Mio figlio ha una 4 ruote”, giunto quest’anno alla sua 8° edizione.



SAPRE-UONPIA 
(Settore di Abilitazione Precoce dei Genitori - Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza)
Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico; Viale Ungheria, 29 - 20138 – Milano



http://www.sapre.it/



A presto!
Maura &Alice

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